//irsam.com/wp-content/uploads/2018/02/47687001_10212759309754483_1798578810023575552_o.jpg
//irsam.com/wp-content/uploads/2018/12/2007-corso-di-tiro-operativo-col-M°-Le-Clince.jpg
//irsam.com/wp-content/uploads/2018/02/34340890_10211667314495284_8071811968161284096_o.jpg

Krav Maga

Istruttori Krav Maga

Krav maga, Kapap, Lotar, Hagana, sono tutti i nomi con i quali vengono insegnati, praticati e definiti i sistemi di combattimento israeliano. Disgraziatamente, Israele è la nazione più esperta al mondo in materia di terrorismo e per questa ragione ha sviluppato uno dei sistemi d'allenamento e di combattimento a corta distanza più considerati nel pianeta: l'arte marziale di origine Israeliana conosciuta come Krav Maga/Kapap deve il suo sviluppo attuale a molte e differenti persone e benché la maggior parte dei loro nomi non appaia in nessuna lista, tutte hanno contribuito alla creazione del sistema ed è per questo motivo che non si può attribuire a un solo individuo la paternità dello stile.

Sovente per definire il tipo di combattimento israeliano si usa l'acronimo CQB (clouse quater battle) che vuol dire combattimento a corta distanza poiché lo scenario dove si applica sono: edifici, automobili, corridoi, scale, stanze, recinti chiusi e altri spazi limitati.
Nonostante tale sistema fosse insegnato originariamente in ambito militare e poliziesco, attualmente si è sviluppato anche negli ambienti civili e degli operatori della sicurezza.
Le linee guida per riconoscere una tecnica di Krav Maga sono semplici, poiché ogni azione deve rispondere ai seguenti requisiti che devono sempre esistere: semplice, diretta, naturale.

Il Krav maga è una disciplina nata alla fine degli anni '40 in Israele. Fu ideata da Emerich "Imi" Lichtenfeld per l'esercito israeliano. La parola ebraica Krav significa"combattere", mentre Maga significa "vicino"o "a contatto".

"Non andate a cercarvi le situazioni pericolose e reagite solo se ne siete assolutamente costretti. In quel caso non tiratevi indietro, e fate del vostro meglio, per salvare la vostra vita e quella di chi è con voi"

Storia

Nato nel 1910 a Budapest, Emerich "Imi" Lichtenfeld crebbe a Bratislava in Cecoslovacchia. Il padre di Imi, Samuel, faceva parte di un circo, dove eccelleva come lottatore e pugile. In seguito allargò le sue conoscenze non solo alla lotta e al pugilato ma anche ad altre diverse tecniche in diverse discipline di combattimento. Samuel, poi, entrò nella polizia ceca come detective e comandante delle divisioni che si occupavano degli arresti.Fondò e diresse una palestra di lotta dove allenò il figlio Imi ed altri giovani atleti.

Imi si distinse presto come giovane campione di judo, pugilato, lotta, ginnastica tra le tante altre discipline che studiava. Nel 1935 Imi andò in Palestina con la squadra di lottatori ebrei per partecipare alla convention "Jewish Maccabi". Sfortunatamente si ruppe una costola durante un allenamento e non poté gareggiare.

Questa esperienza lo portò a sviluppare una delle regole fondamentali dei suoi principi di allenamento, "Non farti male", che si concludono con il concetto che solo una reale necessità giustifica l'affrontare una situazione con l'idea di "vincere a tutti i costi". Quando Imi tornò in Cecoslovacchia, si trovò ad affrontare una crescente violenza antisemita. Gli ebrei stavano diventando vittime di costanti violenze da parte del nazismo che andava diffondendosi velocemente.

Per proteggere la comunità ebrea dai continui assalti antisemiti, Imi organizzò un gruppo di giovani ebrei.

Per strada imparò velocemente la differenza tra le arti marziali che si praticano per agonismo ed il vero combattimento da strada (street fighting). Mentre era in prima linea per proteggere questa comunità, Imi iniziò a capire come combinare i movimenti naturali e le reazioni istintive con contrattacchi immediati e decisivi.

Questa sua attività di difesa nei confronti di queste comunità lo resero un ricercato da parte delle autorità nazi-fasciste.Intanto l'intolleranza nazista cresceva velocemente e dalla Germania iniziò la terminazione sistematica degli ebrei d'Europa. Così nel maggio del 1940 il movimento "Beitar Zionist Youth" invitò Imi ad imbarcarsi con loro su una nave fluviale per la Palestina. Scesero per il Danubio sino al Mar Nero ed allo stretto Turco. Lui ed altri rifugiati sopravvissero a molte avversità.

Dopo un viaggio di alcuni mesi vennero recuperati da una nave da guerra inglese. Imi si arruolò nella "British-supervised Free Czech Legion".

Dopo un esemplare servizio militare nel Medio Oriente, venne congedato dall'esercito inglese ma non prima di aver partecipato alla sconfitta del "German Africa Korp's" nel 1942 ad El Alamein. Gli venne rilasciato il permesso di rimanere nella Palestina sotto il controllo inglese. I suoi amici lo presentarono ai leader dell'organizzazione a difesa della comunità sionista. Lui scappò in Palestina dov'erano rimasti i suoi familiari.

In seguito tutti i suoi parenti morirono durante la guerra.In breve tempo i leader di Israele riconobbero le sue abilità in combattimento, le innovazioni delle sue tecniche e la sua capacità nell'insegnarle agli altri. Così Imi iniziò ad allenare il Palmch(gruppo d'assalto d'elite), il Palyam (i commando della marina) e l'Haganah. I suoi allenamenti includevano esercizi di fitness, allenamenti ad ostacoli, tattiche con le baionette, rimozione delle sentinelle, combattimento col coltello, combattimento col bastone e la soluzione di altri problemi di tipo militare che richiedono idee creative.

Nel 1948 Imi è la maggiore autorità nel combattimento ravvicinato per le Forze di Difesa Israeliane (IDF). Lui era in grado di allenare un gruppo eterogeneo di soldati di qualsiasi condizione, taglia e abilità, molti dei quali non parlavano neanche la stessa lingua. Per fare questo, aveva bisogno di sviluppare un sistema di difesa personale che permettesse di far lavorare non solo agili diciottenni e le elite delle truppe di combattimento nelle migliori condizioni fisiche, ma anche persone di età media e soldati di riserva.
Imi aveva bisogno di un sistema che i soldati apprendessero velocemente, durante le loro tre settimane dell'allenamento militare di base. Ne ottenne un sistema che un qualsiasi soldato poteva applicare in qualsiasi situazione ed in qualsiasi momento istintivamente e senza esitazione. Un sistema che lavora per tutti Sino alla Seconda Guerra Mondiale, le tradizionali tecniche di difesa personale spesso lasciavano i soldati impreparati contro un avversario armato. Così era anche per il giovane Stato Israeliano appena formatosi ed Emerich "Imi" Lichtenfeld sapeva che i soldati avevano bisogno di imparare un tipo di combattimento ravvicinato che li protegge anche contro le armi da fuoco, gli esplosivi ed altre minacce moderne.

Così nacque il Krav Maga. Nello sviluppare il suo metodo Emerich lavorò molto per assicurare che il successo del Krav Maga non dipendesse da una particolare forza di chi lo praticava o dall'esperienza di questi nel combattimento, ma che potesse essere praticato la tutti. Nelle sue ricerche egli tocca tutti gli aspetti del combattimento, sia armato che disarmato, tutti i modi in cui è possibile colpire un avversario, come mandarlo a terra, come difendersi da terra, come bloccare, come sfuggire da una presa, come strangolare o come non essere strangolato, combattere in piedi o a terra e come applicare azioni evasive.

Come abbiamo visto, Imi, da giovane, studiò molti stili di combattimento, incluso il pugilato, la lotta, lo judo, il jujitsu, l'aikido e la scherma. Nel 1948 Imi miscelò queste sue conoscenze per creare un sistema di combattimento completo ora conosciuto come Krav Maga. Le ancora inesperte Forze di Difesa Israeliane (IDF) riconobbero immediatamente l'efficacia di questo sistema e lo adottarono, anche perché le sue caratteristiche erano: Semplicità: le tecniche di Krav Maga sono semplici da imparare e da eseguire. Imi sapeva che le Forze di Difesa Israeliane necessitavano di un sistema semplice, fluido, uno che potesse combinare un modo veloce modificazioni e cambiamenti ed essere padroneggiato velocemente, solitamente entro le tre settimane del corso di base di un militare.

Istinto naturale: perché si riesca a difendersi con successo da un attacco, ci si deve muovere istintivamente.
Qualsiasi indugio o attimo di esitazione in campo militare possono avere conseguenze mortali.

Il Krav Maga fa affidamento proprio sui nostri istinti naturali e i nostri riflessi. Il Krav Maga allena sia il corpo che la mente a reagire a qualsiasi minaccia senza esitazione. Non solo si imparano abilità fisiche come dare pugni e calci, ma si impara anche come preparare la propria mente ad avere una totale prontezza difensiva. Riconoscendo alcune situazioni ed imparando a comprendere il linguaggio del corpo è possibile percepire un pericolo vicino e reagire ad esso immediatamente.

In più casi l'allenamento di Krav Maga può aiutare ad evitare una situazione pericolosa senza necessariamente dover impiegare le nostre abilità fisiche.

Utilità: un attacco può avere una miriade di angolazioni e di combinazioni. Imi creò giusto poche tecniche difensive che qualsiasi persona sottoposta ad allenamento potesse padroneggiare ed applicare per difendersi da un ampio spettro di attacchi. Il Krav Maga insegna a concentrare gli attacchi su una serie di punti, bersagliando l'avversario nelle sue zone vulnerabili ed applicando le proprie capacità fisiche in maniera intuitiva.

Si imparano una serie di tecniche offensive che possono aiutare ad avere la meglio su un avversario anticipando la difesa. Uso di armi di opportunità: le tecniche di Krav Maga includono anche l'uso di armi da fuoco, coltelli e varie armi di opportunità, come chiavi, penne, cellulari, la fibbia di cintura. Si impara come, nel combattimento ravvicinato, ci si può difendere con successo in una situazione in cui si è disarmati.

Adattabilità: Imi comprese la cruciale differenza tra sport e combattimento da strada, che si traduce in incontri con le regole o senza alcuna regola. Così mentre nelle competizioni di arti marziali sono previste dalle regole, soprattutto per l'incolumità dei partecipanti, combattere per la propria vita, invece, non è in gioco. Per uscirne salvi, bisogna dimenticare qualsiasi nozione di fair-play. Arrivare a rimuovere un bulbo oculare dell'aggressore o indirizzare un rapido calcio all'inguine, sono opzioni perseguibili e consigliate nel Krav Maga, quando il livello della minaccia lo richiede.

Competenza: nel Krav Maga le tecniche sono efficienti, decisive ed efficaci.

Istruttori Krav Maga